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23 Ottobre 2020
FINDEA: titoli di coda

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Dalle telefonate che arrivano in redazione, per capire che ne sarà del FINDEA ma soprattutto dei suoi ex componenti, si percepisce anche molto rammarico (non tristezza) per un'avventura che è stata esaltante, soprattutto in virtù di grandi componenti che ora sono o saranno in realtà diverse.
La riunione della scorsa settimana, dopo la fuoriuscita dei cinque big, altro non è servita che a capire che con la fine dell'anno terminerà la storia del gruppo. A parte il destino dei distributori, in ballo c'è anche quello dei dipendenti, che non sono pochi visto che c'era parecchio da gestire. Proprio loro, una quindicina, sono l'anello più debole della vicenda.
Ma veniamo alla voci e/o alle certezze che sono quelle che più animano i dialoghi di questi giorni.
I quindici prossimi ex di Findea si stanno sparpagliando sul panorama nazionale.
La fetta più grossa ed importante riguarda la vociferatissima migrazione in ELEX, il consorzio con il quale c'era stata a suo tempo la trattativa per la fusione.
ELEX non conferma, bocche cucite, ma è impressione che entro pochi giorni lo farà: in pista di atterraggio ci sarebbero Giovannini e Fabbi, i primi due che hanno cambiato maglia, ma anche Fogliani ed Elcom.
Questi quattro distributori erano quattro dei cinque membri del cda che si sono dimessi prima di lasciare il gruppo. Il quinto era Elettrosud (Sicilia), ma non sembrerebbe destinato a seguirà gli altri in Elex. Fino a prova contraria naturalmente. Pare però che in Elex possa invece finire almeno un altro dei restanti.
Elex diventerebbe - se tutte le condizoni ipotizzate dovessero rivelarsi corrette - il superconsorzio della distribuzione italiana. Qualcuno scherzando sostiene che si tratterà di una sorta di superfederazione.
Con l'arrivo dei magnifici quattro di Findea il fatturato che nel 2019 era di 1.583 milioni crescerebbe infatti di circa 353 milioni così ripartiti, secondo i bilanci 2019: Elcom 51, Fogliani 77, Fabbi 63 e Giovannini 162. Insomma siamo vicini ai due miliardi
Siamo quindi ben al di sopra del duo Sonepar, composto da Sacchi e Sonepar Italia che si accontenta, si fa per dire, di 1.475 milioni.
Insomma Sonepar più Elex varrebbero il 70 per cento circa del mercato nazionale.

 




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