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ultimo aggiornamento 30/04/2025 ore 17:09




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10 Settembre 2015
FME: si è dimesso anche Galli. Alla ricerca di una gestione collegiale

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Per la prima volta, dopo le ferie, è tornato a riunirsi il consiglio della FME. Erano presenti i rappresentanti di 14 aziende, tutte del Nord. Il tema centrale della discussione era il solito, cioè trovare un successore a Giampaolo Ferrari per la presidenza. Il nome non è uscito neppure questa volta. In più c'è da registrare che dopo le dimissioni di Ferrari ora ci sono anche quelle di Ezio Galli (che si era accollato la gestione perché vicepresidente). Dunque ora la persona di riferimento non esiste.
La riunione di Milano ha intanto convocato l'assemblea del 30 ottobre; doveva farlo per obbedire allo Statuto. Probabilmente quella convocazione sarà disattesa e quindi ci sarà un rinvio ad una data successiva che potrebbe, obbligatorio il condizionale, essere quella di giovedì 20 novembre.
Fin qui i dati ufficiali.
Che succede in FME? Sono ormai mesi che si cerca di trovare un presidente ed è indubbio che finora non ci sia stata la coda per sedersi sulla poltrona più importante. Nonostante l'attivismo di qualche personaggio di buona volontà, l'ipotesi di una chiusura della Federazione è spesso circolata; anche se poi, da molte parti, si è sempre detto che era praticamente impossibile un evento del genere. Lo hanno detto persino gli industriali che ridevano sotto i baffi.
Dalle tante voci che girano dopo la riunione di mercoledì si capisce che, nell'impossibilità di mettere "un uomo solo al comando" ora si provi a inseguire il coinvolgimento di più persone (anche se è chiaro che uno che alla fine sarà il presidente bisognerà trovarlo, anche se non conterà nulla e sarà solo un uomo immagine o per le firme).
Si torna dunque a parlare di gestione collettiva (non dimentichiamo che prima delle ferie a lungo si era fantasticato sul cosiddetto "triunvirato") e bisognerà capire chi sarà disponibile a farsi coinvolgere. Al momento le persone che ufficialmente si sono dette disponibili (con parecchie puntualizzazioni) sono sempre e soltanto due e cioè Ferrari e Galli. L'ingegnere, essendosi dimesso a suo tempo, se dovesse esserci probabilmente si riserverebbe un ruolo davvero defilato; Galli devo comunque fare i conti con Findea, dove si è improvvisamente trovato impegnato più di quanto la sua carica di presidente all'origine prevedesse.
L'impegno con il quale - pare - i 14 siano usciti dalla riunione entusiasti, è di tornare ai rispettivi gruppi (i consorzi) per provare ad esprimere persone da mettere al vertice della FME. Affinchè questi "generali" abbiano poi un esercito che li segue.
Se questa dichiarazione di intenti è simile a quanto già emerso in passato oppure è davvero foriera di un nuovo entusiasmo è difficile dirlo. Lo si verificherà nei prossimi giorni e settimane.
Veti incrociati e diffidenze hanno finora lasciato la FME in un imbarazzante impasse che porta a dubitare su quanto i grossisti vogliano, almeno in qualche caso, marciare nella stessa direzione e non solo controllare che i rispettivi concorrenti non si avvantaggino. Forse in questi mesi un tentativo di ripensare la federazione c'è stato: ma il tempo passa e prima o poi la flebo dal braccio bisognerà provare a toglierla.



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