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15 Dicembre 2015
Il colpo dell'Ingegnere

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In attesa dell'intervista  a Giampaolo Ferrari che pubblicheremo domani pomeriggio (mercoledì) e che potrà fare ulteriore luce sul nuovo scenario del mercato elettrico, alcune notizie e alcune considerazioni sparse.
Ovviamente la notizia dell'imminente cessione, corredata dall'incertezza sull'esito finale, girava da settimane. Importante e non secondaria è stato anche il dialogo con le rappresentanze dei lavoratori che hanno vissuto (e sono in attesa di conforto ulteriore) con grande apprensione la vicenda.
Mercoledì mattina, cioè domani, Ferrari darà le dovute comunicazioni.
Intanto un chiarimento: è il cento per cento del Mauri Group che viaggia verso Novara. Si tratta cioè di 26 filiali e circa 350 lavoratori. IL gruppo Comoli a questo punto ha anche una forte presenza in Emilia, mette il naso in Veneto, diventa ridondante (e certamente bisognerà razionalizzare) in Lombardia con significativi miglioramenti in provincia di Bergamo e Brescia.
Mauri è legata al Findea, ma ora passa nell'orbita Elex. Per il consorzio presieduto da Giorgio Strano c'è solo un accrescimento significativo del fatturato, era e resta il primo in classifica, semmai allunga il passo sulla concorrenza. Il fatturato Mauri del 2014 è di circa 96 milioni. Sempre restando in ambito Elex è da registrare un controsorpasso: con l'acquisizione della Alfieri Megawatt era diventao il primo gruppo del consorzio, ora torna in testa la Comoli che si attesterà tra i 350 e i 400 milioni.
Da notare ancora che Comoli e Megawatt, gruppi tra l'altro in joint venture per REI, sommano la metà del fatturato di Elex. Lo scorso anno il totale di Elex era stato di circa 1250 milioni. Ovviamente Comoli torna ad essere il numero uno di Elex.
Ed ora guardiamo intorno a questa operazione. Poche settimane fa Mazzantini di Sonepar aveva chiarito quanto il suo gruppo guardasse con interesse al ruolo di leader prima di tutto in Lombardia, ma anche in Emilia. E poi sempre Mazzantini aveva detto quanto tutti vorrebbero sentir dire e cioè che prima o poi Sonepar si dovrà interessare del Nord Ovest. Sarà a questo punto tutto un po' più complicato (anche se Sonepar non ha certo problemi di borsellino) e dunque una contromossa, che tutti ora aspettiamo, dovrà essere fenomenale.
E siccome le voci continuano a riguardare tutto e tutti, è certo che ci sarà da divertirsi.
Però, se fino a ieri sembrava che i big crescessero poco per volta ramazzando i medio-piccoli, ora è evidente che nulla è precluso. Anche un'azienda intorno ai cento milioni può passare di mano facilmente. E d'altronde lo aveva già dimostrato Wurth con Mef. Non cito a caso Wurth che nei giorni scorsi si è comprata il mercato di tre stati dell'ex Europa dell'est. E Wurth, come detto, in Italia c'è ed è in Findea.
Il 2016 non può aprirsi meglio, ci sarà da divertirsi.

 

Giancarlo Emanuel

 




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